In seguito all’introduzione dell’educazione civica come materia obbligatoria a scuola, ecco un nuovo ingresso nei piani scolastici decisamente attuale: l’educazione ambientale.

Non sarà più quindi una materia facoltativa, e l’Italia sarà il primo paese al mondo a prendere un provvedimento simile a partire dal prossimo anno. Un argomento quantomai attuale, per dare maggiore consapevolezza e padronanza agli studenti nei confronti di una tematica ormai decisiva per la salute del nostro pianeta.

Ogni scuola, come spiega il ministro Fioramonti, dedicherà 33 ore l’anno (una a settimana circa) a questo genere di questioni. Geografia, matematica e fisica avranno tematiche legate allo sviluppo sostenibile, ormai al centro del modello educativo contemporaneo. Questa materia non avrà professori dedicati oppure ore in più nel piano di studi.

Altre novità importanti annunciate in commissione congiunta cultura di Camera e Senato riguardano la reintroduzione della traccia di storia tra le obbligatorie alla prossima prova di maturità. Oltre ciò, verrà indetto entro il 2019 il bando per portare in ruolo entro settembre 2020 oltre 24 mila precari, permettendo anche ai docenti delle scuole paritarie (con tre anni di esperienza minimo) di potervi prendere parte per conseguire l’abilitazione.

Per la questione finanziamenti, Fioramonti ha inoltre evidenziato una netta carenza di personale nel Miur (tremila a fronte delle seimila necessarie) e la contingente necessità di innovare i processi informativi del Miur attraverso una nuova struttura dirigenziale da assumere. C’è bisogno di tempo, ma la strada intrapresa potrebbe essere quella giusta.